Se nelle ultime settimane sei stato in montagna passando dal monte Sparavera, magari in compagnia di amici o con la famiglia, ti sarai probabilmente accorto dell’assenza della croce che da diciotto anni campeggia sulla sommità del monte.
NON L’AVRANNO MICA ROTTA?
Ma che cosa è successo? “Non l’avranno mica rotta?” è la frase che ho sentito più spesso ultimamente. E chi lo sa?!? Può essere, ma forse, per una volta, potremmo mettere da parte tutti i pensieri negativi, le immancabili teorie cospirazioniste, l’odio verso l’altro per ascoltare quelli che sono realmente i fatti.
“Dopo una notte di vento, fulmini e forti temporali proseguiti anche nella mattinata successiva, abbiamo visto uno spiraglio di sole e così, nel tardo pomeriggio, siamo saliti allo Sparavera - racconta don Manuel che, tra il 20 e il 21 luglio scorsi, si trovava in Orenga con i ragazzi di terza e quarta elementare - Giunti in cima, davanti ai nostri occhi, non c’era però la croce che eravamo abituati a vedere, ma solo lastre di marmo bianco adagiate sul piedistallo e in terra. Con i ragazzi le abbiamo allora rimesse in ordine sul basamento ed infine segnalato quest’amara scoperta agli enti competenti”.

Ecco come Don Manuel e i ragazzi dell'Oratorio di Gandino, in villeggiatura in Orenga, hanno trovato la Croce dello Sparavera.
Il distacco della croce è stato causato proprio dal forte vento e dalle intemperie che abbiamo vissuto in quest’estate contraddistinta da repentini cambi di temperatura con picchi di caldo e freddo, nonché segnata da numerose esondazioni.
Durante la notte del 20 luglio la pioggia scendeva copiosa e incessante, le strade sembravano torrenti in piena come testimoniano i video della vicina Leffestate diventati ben presto virali. Anche in montagna il maltempo non dava tregua, tra vento e scariche molto forti di fulmini. E la particolare struttura e condizioni della croce (vuota all’interno e già deteriorata in diversi punti) non hanno retto alla forza della natura.

I Ragazzi in villeggiatura in Orenga, dopo la passeggiata verso la Croce dello Sparaera risistemano i sassi sul piedistallo.
Questi eventi ricordano a tutti noi, una volta di più, che l’importante non solo le cose che costruiamo, ma le relazioni buone che instauriamo nella vita.
La Prima Croce
Consultando un articolo d’archivio, ecco come venne raccontata la posa della prima croce. “Domenica 19 agosto 2007 fu posata sulla cima del monte Sparavera (1.369 metri sul livello del mare), in territorio di Gandino la croce in marmo bianco. La croce è stata inaugurata e benedetta alla presenza di una quarantina di persone, al termine di una Messa al campo celebrata da don Eleuterio Bertasa, padre monfortano originario di Peia. Don Eleuterio, che l'ha ricevuto in dono, ha voluto innalzare il simbolo del Cristianesimo in un punto dove oggi passeggiano escursionisti e dove in passato transitavano i commercianti di panni lani e di bestiame provenienti dalla Valle Cavallina e dal lago di Iseo.”

La croce in marmo di Carrara ha forma greco-cristiana, è alta 90 cm (con l'asta e le braccia profonde 40) e poggia su di un piedistallo in pietra locale alto 95 cm realizzato da un artigiano di Peia. Eretta per iniziativa degli «Amici della Croce», sul marmo sono state scolpite le parole «Croce di vita», «Ave croce unica speranza. Anno Domini 2007».
“I viandanti che passeranno da quelle parti - prosegue l’articolo - avranno un nuovo segno di riferimento per sostare in preghiera, per gli escursionisti sarà un nuovo punto topografico di orientamento da inserire nelle cartine della zona: la Croce dello Sparavera”.

La nuova Croce
Prontamente don Manuel e Benedetto Bertasa, fratello di don Eleuterio, si sono attivati per la ricerca di un’altra croce da poter erigere al posto della precedente. Nelle prossime settimane essa verrà collocata sul vecchio basamento, opportunamente predisposto per la posa del manufatto. La nuova croce riprende la forma a pianta greca della precedente con la particolarità di essere costituita, questa volta, da un unico blocco per ovviare al problema delle piastre in marmo incollate tra loro che corrono il rischio di staccarsi con più facilità. Come accade per altre croci sui monti, è nata anche qui l’idea di collocarvi un bussolotto del tempo dove inserire oggetti significativi a memoria dell’anno della posa della nuova croce.
Il tuo contributo per la Croce
L’Oratorio Sacro Cuore di Gandino si propone di sostenere la spesa potendo contare sul contributo di privati ed appassionati della montagna. L’appello alla generosità si estende a chiunque abbia a cuore questo luogo: chi desidera contribuire può consegnare la propria offerta ai sacerdoti dell’Unità Pastorale di Gandino oppure tramite bonifico bancario all’IBAN della Parrocchia Santa Maria Assunta di Gandino IT25M0538753060000042253470 (BPER Banca) indicando la causale “Contributo per la croce dello Sparavera”. Per tali contributi non sarà possibile chiedere la detrazione.
Ringraziamo tutti coloro che hanno a cuore la montagna e che vorranno contribuire alla realizzazione della croce.
Don Manuel


